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Mano reimpiantata

Mano reimpiantata in tempi record all’ Ao di Padova

Un pensionato, che vive in Veneto, si è amputato, accidentalmente, la mano destra, immediatamente è andato al Pronto soccorso di Mirano

 

Durante l’emergenza Covid-19, un pensionato che vive in Veneto, in maniera accidentale, si è amputato la mano destra. Successivamente è andato al Pronto soccorso di Mirano.

Al Pronto soccorso, una volta fermato il sanguinamento e dopo aver avviato le procedure diagnostiche per escludere la positività alla Sars-CoV-2, hanno trasferito il paziente presso la Chirurgia plastica dell’azienda ospedaliera di Padova con l’ambulanza del 118, così ricostruisce l’Ao (Azienda Ospedaliera di Padova)”.

I medici delle due équipe dell’Uoc di Chirurgia plastica hanno reimpiantato, in tempi record, la mano destra, del sessantaquattrenne. Le due équipe dell’Uoc di Chirurgia plastica hanno portato a termine l’operazione, insieme a un team multidisciplinare altamente specializzato dell’azienda ospedaliera-universitaria di Padova.

Cinquanta giorni dopo l’intervento l’uomo ha ripreso la vitalità della mano

“Cinquanta giorni dopo l’intervento sciolta la prognosi, l’uomo ha ripreso la vitalità dell’organo, con progressiva mobilizzazione attiva delle dita, sottolineano le due equipe.

“Le consolidate competenze professionali del personale operante all’interno dell’azienda ospedaliera – sottolinea l’Ao di Padova – , hanno permesso il delicatissimo reimpianto”.

L’ospedale di Padova, fin dal principio, ha organizzato l’accoglimento del paziente secondo i criteri più idonei a garantire massima efficienza in tempi rapidi.

“Immediatamente allertato – riferisce “l’Ao” -, il team multidisciplinare ha visto in prima fila due équipe chirurgiche“.

“Si è proceduto alla ricostruzione microchirurgica, -riporta l’Ao-, utilizzando il microscopio operatorio, dei nervi periferici e delle strutture vascolari arteriose e venose, ottenendo il reimpianto completo della mano amputata“.

“Nei giorni seguenti all’intervento – concludono dall’ospedale -, il paziente ha mantenuto la stabile vitalità dell’organo con la progressiva mobilizzazione attiva delle dita. Questo ha portato a le sue dimissioni dopo sei giorni di ricovero in buone condizioni cliniche. Dopo un periodo di intensa riabilitazione assistita, a cinquanta giorni dall’intervento, si ipotizza che l’uomo possa ritornare a compiere, nell’arco di alcuni mesi, le normali attività manuali”.

About Isabella Murgia

Isabella Murgia nata a Sassari, ma vivo a Cagliari dalla quinta elementare. Diploma di Liceo scientifico, laurea triennale in filosofia. Passione per il giornalismo e l'informazione.

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