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Setteore Benessere, il contributo COVID non esiste

Da Confartigianato Sardegna lo stop alle polemiche sul “contributo Covid” di acconciatori ed estetisti: “Non esiste e non può essere applicato”.

Matzutzi e Serra (Confartigianato Sardegna): “Sbagliato generalizzare: la maggior parte degli operatori ha i listini bloccati anche a fronte dell’aumento del tempo di lavoro”.  “Non esistono prezzi fissati per legge nel lavoro di acconciatori ed estetisti ma la dicitura “contributo covid” non esiste”. 

Confartigianato Imprese Sardegna mette lo stop alle polemiche di questi giorni sul fatto che la riorganizzazione del lavoro a causa del Covid-19 nei due settori abbia indotto alcuni titolari a ritoccare il listino dei prezzi. Una tendenza evidenziata in particolare dalle Associazioni dei Consumatori, pronte a denunciare l’aumento del costo dei servizi.  

“E’ sbagliato generalizzare attaccando l’intero settore del benessere artigiano – sottolineano Antonio Matzutzi e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – a fronte di chi ha voluto aumentare i prezzi, la maggior parte degli operatori non ha praticato ritocchi dimostrando così solidarietà verso i clienti, penalizzati anche loro da un periodo di inattività”. “Sottolineiamo come non esistano prezzi fissati per legge in questo lavoro – rimarcano Presidente e Segretario – ma la qualità del servizio, e tutta la attenzione che viene garantita ai clienti per curare la loro bellezza e salute, potrebbe giustificare la scelta di un parrucchiere di rivedere il proprio listino.

La dicitura “contributo Covid 19”

Quello che non va fatto, è giustificare l’aumento con dicitura “contributo Covid 19”: questa è una cosa che non può sussistere e non deve passare il messaggio che i costi della ripartenza vengano scaricati sul cliente. Ricordiamoci che per le imprese sono previste diverse misure di sostegno alle spese effettuate per l’adeguamento: non solo contributi statali, ma anche l’Ente Bilaterale e altri fondi integrativi”.  

“Particolarmente nei centri estetici – aggiungono Matzutzi e Serra – molte attenzioni e molti dispositivi di protezione facevano già parte delle dotazioni necessarie. Piuttosto a mancare, o difficilmente reperibili, sono proprio i dispositivi di protezione”.   Confartigianato Sardegna sottolinea come l’aumento dei prezzi sia imputabile non tanto all’acquisto di prodotti, quanto all’aumento dei tempi di lavoro.   “Parrucchieri ed estetisti – continuano Presidente e Segretario – da sempre assicurano e garantiscono igiene e sicurezza degli strumenti e degli ambienti; il problema, adesso, è che le operazioni di disinfezione e di ulteriore pulizia, che vengono svolte dopo il passaggio di ogni cliente, allungano gli orari di esercizio”.   L’Associazione ricorda anche come chi ha ritoccato il listino, potrebbe averlo fatto perché sta proponendo soluzioni diverse, magari integrando ulteriori servizi ai trattamenti, o prodotti che sanno essere graditi dalla clientela.  

L’Organizzazione Artigiana, segnala anche come un aumento dei prezzi in altri settori, ad esempio al supermercato, venga normalmente accettato ed è scelta del cliente decidere se continuare a dare fiducia allo stesso esercizio.   “Crediamo che ognuno sia libero di guadagnarsi la fiducia dei propri clienti – concludono Presidente e Segretario – e molte persone particolarmente in questo periodo lo apprezzano ancora di più. Ai clienti infatti viene offerto benessere psicofisico anche grazie alla costante formazione che i professionisti del settore svolgono”.

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