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i figli della frettolosa

Torna in scena a Cagliari: I figli della frettolosa

Torna al Teatro Massimo lo spettacolo “I figli della frettolosa” con due appuntamenti, regia di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari

Ritorna lunedì 10 e martedì 11 – sia al mattino per le scuole, che in serale – al Teatro Massimo di Cagliari la coproduzione Sardegna Teatro “I figli della frettolosa”, ultima regia del duo composto da Gianfranco Berardi (Premio Ubu 2018 miglior attore) e Gabriella Casolari, che ha registrato sold out nel dicembre 2019.

I figli della frettolosa è prodotto con il Teatro dell’Elfo di Milano e la Fondazione-Luzzati Teatro della Tosse di Genova, e si avvale della collaborazione con Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Milano e di Cagliari, che ha segnalato il laboratorio da cui è scaturito lo spettacolo.

«Il titolo ha un senso ambivalente. I figli della frettolosa siamo anche noi, i figli di una società dove la fretta ha accecato e azzerato qualsiasi tipo di rapporto e di relazione tra gli esseri umani, e azzerato il livello di attenzione e concentrazione all’altro. Una fretta che ci fa fermare all’apparenza, facendo vincere il giudizio di primo acchito e la prima impressione nella valutazione delle persone e delle cose», spiega Gianfranco Berardi.

A seguito di un laboratorio di co-creazione, “I figli della frettolosa” nasce da piccole storie biografiche e affronta il tema della diversità, della crisi e della perdita, sia come racconto di un’esperienza personale fortemente caratterizzante, sia come metafora di una condizione esistenziale che oggi, sempre più, sembra somigliare alla condizione esistenziale di un cieco (precarietà, instabilità, assenza di prospettiva). L’idea nasce da Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente, e da Gabriella Casolari, attrice e autrice, che con la propria compagnia, in maniera reale e allegorica, utilizzano il tema della cecità e della mancanza come perno della propria poetica. L’intenzione è quella di condurre i partecipanti alla creazione di un atto unico in cui raccontare se stessi possa essere una maniera per raccontare il mondo e, al contempo, in cui raccontare la realtà che ci circonda possa essere il pretesto per conoscersi meglio.

“I figli della frettolosa” affronta il tema della cecità e del significato più ampio che ha oggi la parola “vedere”. In un mondo ipereccitato dal bombardamento di immagini e suoni, che sempre più neutralizzano i nostri sensi forti, vista e udito, l’attenzione dell’individuo è sempre più distante dalla vera conoscenza dell’essere, dell’esistenza.
Il punto di vista qui è allora quello di un cieco, di chi guarda ma non vede, percependo la realtà circostante in modo differente. La cecità è messa in scena allo stesso tempo come esperienza di vita reale, fisica, e come concezione metaforica, sinonimo di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda in prima persona.

“Il nostro teatro parte da un’osservazione, da un ascolto della realtà che ci circonda, dal tempo in cui viviamo; tutto quello che accade è specchio di quello che avviene dentro di noi. Questo perché il nostro mondo personale, autobiografico e biografico, viene messo in parallelo con il mondo che ci circonda. Cecità, il romanzo di Josè Saramago ha fornito un’ambientazione, un’atmosfera, un esempio di allegoria e metafora del mondo che volevamo raccontare, però non ci sono estratti, né riferimenti diretti. L’unica cosa simile è che anche noi abbiamo una donna salvifica che è Gabriella, il capo di questa armata Brancaleone che ci ha messo in piedi piazza dopo piazza e che ci salverà, ci guiderà verso la luce come guida me e tutti noi da anni verso la salvezza”, commenta Gianfranco Berardi.

Gianfranco Berardi, attore pugliese non vedente, incontra sulla scena l’attrice Gabriella Casolari, emiliana, con la quale inizierà un percorso che, dopo varie esperienze con diverse realtà produttive di calibro nazionale ed internazionale nel settore teatrale, cinematografico e radiofonico, convoglierà a maggio 2008 nella Compagnia Berardi Casolari. La poetica espressa dal gruppo appartiene a quella branca teatrale generalmente riconosciuta come teatro contemporaneo ed in particolar modo affonda le sue radici in quella corrente detta “nuova drammaturgia”. La compagnia ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea, scritte dagli stessi Berardi e Casolari e annovera al suo attivo già due pubblicazioni di opere. Si occupa principalmente di produzione, promozione e diffusione di spettacoli teatrali, con qualche parentesi dedicata alla formazione. Pur considerando prioritario l’aspetto popolare di ogni singolo lavoro, lo stile del duo apulo emiliano si muove fra il teatro tradizionale ed un linguaggio più sperimentale ed innovativo, tanto da definire i propri lavori vere e proprie “Tragicommedie”, in cui la miseria del vivere diventa spunto comico e la leggerezza veicolo per la riflessione.

About Giannalisa Giorri

Nata e vissuta a Cagliari, laureata in Giurisprudenza e attualmente studentessa del 3 anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione a Cagliari. Amante dello sport, della natura e degli animali. Appassionata di cinema e di fotografia.

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