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Erasmus Regno Unito
A pro EU protestor waves a European flag outside Downing Street in London, Wednesday, Aug. 28, 2019. Prime Minister Johnson has written to fellow lawmakers explaining his decision to ask Queen Elizabeth II to suspend Parliament as part of the government plans before the Brexit split from Europe. (AP Photo/Frank Augstein)

Brexit, aggiornamenti sulla presenza del Regno Unito in Erasmus+

Le dichiarazioni provenienti dal Regno Unito hanno recentemente creato una certa preoccupazione nell’opinione pubblica sulle opportunità del Programma Erasmus+ oltremanica.

La nuova programmazione

Con la nuova programmazione europea, a partire dal 2021, il governo del Regno Unito negozierà la partecipazione al Programma Erasmus+ con le istituzioni dell’Unione Europea. Al momento il quadro è ancora in fase di definizione. Uscire dall’Unione Europea, comunque, non vuol dire andare fuori automaticamente dall’Area europea dell’Istruzione e della Formazione. Il Programma Erasmus, infatti, prevede già diverse forme di partecipazione per gli Stati che non fanno parte dell’UE. Basti pensare alla Turchia, alla Serbia, alla Repubblica di Macedonia o ai Paesi dello Spazio economico comune (Norvegia, Islanda e Lichtenstein) che aderiscono in modo completo al Programma. Per alcune misure, ad esempio nel settore dell’Università, ci sono poi molte opportunità di cooperazione e mobilità anche verso Stati di altri continenti.

Sulla questione inoltre si può far riferimento anche al punto 11 della Dichiarazione politica che definisce il quadro per le future relazioni tra l’Unione europea e il Regno Unito. Essa dichiara: Notando l’ampiezza e la profondità previste delle future relazioni e lo stretto legame tra i loro cittadini, le Parti stabiliranno principi generali, termini e condizioni per la partecipazione del Regno Unito ai programmi dell’Unione, fatte salve le condizioni stabilite nei corrispondenti strumenti dell’Unione, in settori quali scienza e innovazione, gioventù, cultura e istruzione, sviluppo e azioni esterne all’estero, capacità di difesa, protezione civile e spazio. Questi dovrebbero includere un contributo finanziario equo e adeguato, disposizioni che consentano una sana gestione finanziaria da entrambe le Parti, un trattamento equo dei partecipanti e una gestione e una consultazione adeguate alla natura della cooperazione tra le Parti.

Inoltre, il ministro britannico per l’Università, la Scienza e la Ricerca, Chris Skidmore, ha reso una dichiarazione su Twitter. Ha confermato che il Regno Unito rimane aperto alla partecipazione ai programmi futuri e che ciò farà parte dei prossimi negoziati.

Il futuro di Erasmus+

Guardando più in generale al futuro di Erasmus+, sono molte le novità positive in discussione per i prossimi sette anni: la Commissione, infatti, vuole raddoppiare i fondi destinati ai Paesi che vi partecipano, mentre il Parlamento ha proposto il triplo del budget. Ne sapremo di più quando si concluderà la consultazione tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo.

Il Regno Unito in Erasmus+: ambito università

Il Regno Unito è il 4° Paese di destinazione dei nostri studenti, dopo Spagna, Francia e Germania. Mentre nella classifica dei Paesi di provenienza, è al 7° posto, dopo Spagna, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Turchia.  In riferimento al solo Regno Unito, i dati ci dicono che ha ospitato 31.410 studenti UE nella Call 2017 (tra giugno 2017 e maggio 2019). 18.396 di questi per studio e 13.014 per tirocinio mentre dal sono partiti in 16.869, di cui 9.540 per studio e 7.329 per tirocinio.

About Alessia Sanna

Nata a Cagliari ma vive a Pula. Diplomata in lingue presso il liceo "Eleonora d'Arborea" di Cagliari e attualmente studentessa di Scienze della Comunicazione all'Università di Cagliari. Cantante e amante della musica, ha partecipato a concorsi ed eventi musicali noti in Sardegna. Appassionata dei social media, giornalismo e spettacolo.

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