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JUKEBOX 'GENNEVILLIERS' conception Encyclopédie de la parole direction artistique Elise Simonet mise en scène Joris Lacoste composition Elise Simonet et Joris Lacoste avec Ghita Serraj développement de projet Garance Roggero – Echelle 1:1 administration Edwige Dousset – Échelle 1:1 production Échelle 1: coproduction T2G — Théâtre de Gennevilliers, centre dramatique national en partenariat avec l’Espace des Grésillons et l’Espace Nelson Mandela de Gennevilliers

Prosegue il festival d’autunno al Teatro Massimo di Cagliari

Prosegue il festival d’autunno al Teatro Massimo di Cagliari con due produzioni Sardegna Teatro: il Principe Mezzanotte di Alessandro Serra e Jukebox di Joris Lacoste.

Il Principe Mezzanotte – che sarà al Teatro Massimo alle ore 10.30 a partire da mercoledì 9 fino al 16 ottobre, sabato 12 alle ore 17 e domenica alle ore 11 –  è la prima opera per l’infanzia firmata da Alessandro Serra, con cui ottenne la Menzione al Premio Scenario Infanzia. Si tratta di un’opera che intreccia i linguaggi del teatro d’ombre, del teatro d’immagine e del teatro corporeo, tratteggiando una sapiente ambientazione onirica in cui i più piccoli possono esperire sentimenti vividi di fascino e magia.

Il Principe Mezzanotte è vittima di una maledizione: quando incontrerà il vero amore sarà destinato a trasformarsi in un essere mostruoso. Per sottrarsi a tale destino decide di non innamorarsi mai, si rinchiude in un maniero fumoso e vive da solo, triste e malinconico.

Un carosello di personaggi buffi e grotteschi che ci porteranno nel mondo di questa fiaba delicata e romantica raccontata con uno stile insolitamente noir, misterioso e poetico.

Sabato 12 ottobre, alle ore 19 e domenica 13 ottobre, alle 17 al Teatro Massimo ci sarà inoltre Jukebox Cagliari, tappa sarda dell’ambizioso progetto di raccolta dei discorsi Encyclopedie de la parole: “Ci interessano i modi in cui – nelle differenti situazioni – le persone producono una singola parola, compressa o molto dilatata, spezzettata, indicizzata, alternata, seriale, cadenzata, etc”. Così Nicolas Rollet, su anāgata Jukebox – realizzato in collaborazione con l’associazione Spaziomusica e con la Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut Français Italia / Ambasciata di Francia in Italia – è un solo realizzato sulla scena da Monica Demuru e intende rappresentare le singolarità delle parole provenienti da un contesto geografico e culturale preciso: «Se abito a Cagliari, quali sono le parole che mi attraversano dalla mattina alla sera?».

In ogni città Jukebox compone partitura di 50 documenti tra i quali sono poi gli stessi spettatori a scegliere ogni volta quali parole saranno eseguite dall’interprete. Jukebox mette in gioco la maniera nella quale una comunità si presenta a se stessa. Cosa desideriamo ascoltare della nostra lingua? Della nostra cultura? Quali voci decideremo di ascoltare ad ogni replica? Come risoneranno le une con le altre?

Su anāgata #2domande alla direttrice artistica di Jokebox Elise Simonet Su quale processo artistico si basa Jukebox? Ascoltiamo molte registrazioni, ci interroghiamo sulla loro qualità formale (ciò che definiamo i fenomeni della parola e colleghiamo alle 19 voci presenti nel nostro sito), la loro pertinenza, le loro caratteristiche e le loro peculiarità nell’ambito della città e del paese. Arriviamo a sceglierne 50, con forme e contesti molto diversi: queste parole comporranno la partitura dello spettacolo.

Successivamente, queste registrazioni vengono trascritte per essere riprodotte il più fedelmente possibile dall’attore o dall’attrice che lavorerà con i documenti come fossero partiture musicali. In un secondo tempo, insieme a Joris Lacoste torniamo nella città ospitante e lavoriamo con attore/attrice e il/la drammaturgo/a alla messa in scena, che consiste nel trovare una modalità performativa per ciascuno dei 50 pezzi. Durante la rappresentazione, gli spettatori ricevono un opuscolo che elenca l’insieme delle partiture con titoli e informazioni. Sono loro a scegliere a turno i documenti che vogliono ascoltare: enunciano il titolo a voce alta e l’interprete li esegue.

La performance dura 45 minuti e consente di scegliere una trentina di documenti tra i 50 proposti.

Come cambia in relazione al contesto? Jukebox permette di ascoltare situazioni specifiche ma familiari dei suoi spettatori-abitanti, e agisce attraverso un effetto di ingrandimento sulle formulazioni, gli indirizzi, le melodie, gli accenti, i timbri e altri fenomeni legati al linguaggio. La partitura del pezzo fornisce agli spettatori uno specchio nel quale potranno riconoscersi a vari livelli.

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