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Mobilità sostenibile: quali opportunità per le piccole imprese?

Sono oltre 150 le imprese, gli esperti e i rappresentanti istituzionali che a Cagliari, nel convegno nazionale organizzato da Confartigianato Imprese e Confartigianato Imprese Sardegna per la mobilità sostenibile

Il tema guida dell’iniziativa è la possibilità di uno sviluppo economico sostenibile per le regioni del Sud Italia, che parta dalla valorizzazione delle risorse del territorio, a cominciare da quel patrimonio di piccole imprese, naturale e imprescindibile motore per una economia vicina alle persone e in armonia con il territorio e con l’ecosistema. Una occasione di sinergia fra il settore pubblico e quello privato, e come sviluppo dell’economia dei territori nei vari settori, dall’impiantistica ai trasporti, dalla logistica allo sviluppo del software, sino ai servizi di autoriparazione.

L’iniziativa, che mette a confronto le idee, le buone pratiche e i percorsi di crescita di 27 relatori e ospiti, di livello nazionale e regionale, attraverso 4 panel dedicati a piattaforme, tecnologie, veicoli e logistica, vuole gettare luce anche sugli aspetti legati a lavoro, prospettive, soluzioni, smart city e tecnologie connesse alle auto e ai mezzi elettrici.

La giornata è stata aperta alle riflessioni del Presidente Nazionale di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti, del Direttore Generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, delPresidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi, e del Vice Sindaco Metropolitano di Cagliari, Francesco Lilliu. L’introduzione ai lavori è stata affidata al Vice Presidente Nazionale Confartigianato Imprese, con delega per il Mezzogiorno, Filippo Ribisi. E’ seguita la presentazione del dossier su “Mobilità sostenibile: stato dell’arte”, nel rapporto di Licia Redolfi, data analyst dell’Ufficio Studi di Confartigianato-Osservatori MPI Sardegna e Sicilia.

Con il coordinamento di Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, ha preso il via il primo panel, dedicato alle “Piattaforme”, che si è concentrato sul tema della Mobilità sostenibile in generale, sulle piattaforme, sui sistemi di ricarica e sulle infrastrutture, con una riflessione sullo stato dell’arte e sulle tendenze. Sotto la guida di Cesare Mou, dell’AgenziaSardegna Ricerche, il confronto Italo Meloni, docente Università di Cagliari, Dipartimento Ingegneria dei Trasporti, Massimo Ciuffini, Osservatorio Sharing Mobility, Antonello Pellegrino, Assessorato Affari Generali della Regione Autonoma Sardegna, e Fabio Mereu di Playcar.

Successivamente il secondo panel, dedicato alle “Tecnologie” e quindi dibattito aperto su infomobilità, sensoristica, smart cities e hardware. Con la direzione di Carlino Casari, Ricercatore CRS4, dialogo aperto con Antonio Solinas di Abinsula, Alberto Borini di B810 Digicom, Roberto Bordin di Targa Telematics e Fabrizio Giulio Luca Pilo del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari. Il terzo panel è stato dedicato ai “Veicoli”, per concentrarsi su nuovi veicoli, veicoli elettrici, tecnologia sulle bici, nuovi materiali. Con la conduzione di Fabio Mereu di Playcar, dialogo tra Stefano Sordelli di Volkswagen Italia, Ernesto Rossi di ItalScania, Roberto Murru, Direttore Generale di CTM SpA e Paolo Manfredi, Responsabile “Strategia Digitale” Confartigianato Imprese. L’ultimo panel, il quarto, con inizio alle 15.00, è dedicato alla “Logistica”, quindi infrastrutture e sistemi per la logistica merci. Francesco Sechi di M-Lab, modera il dibattito tra Gianfranco Fancello, Docente Università di Cagliari DICAAR, Stefano Sordelli, di Volkswagen Italia e Giuseppe Pezzati, di AD Alhambra SRL.

I DATI DELL’ECONOMIA E MOBILITA’ SOSTENIBILE IN SARDEGNA E MEZZOGIORNO

Secondo i risultati del report sulle “Tendenze della domanda e offerta di mobilità e la presenza delle piccole imprese della Sardegna e del Mezzogiorno”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati della Commissione Europea e dell’ACI, nell’Isola, nell’intero settore della mobilità, operano 7.039 imprese e 31.282 addetti, di cui 9.551 in piccole imprese, rappresentando così il 35,9% dell’occupazione dell’intero comparto.

Nel Mezzogiorno, nell’economia della mobilità, che ai trasporti e alla logistica integra anche la produzione, commercio, riparazione e manutenzione delle auto, operano 81.646 unità locali e 414.447 addetti, pari al 25,4% del totale nazionale. Nel sistema di offerta di mobilità prevale la piccola impresa, Al Sud, 2 addetti su 3 (64,6%) nella filiera della mobilità lavorano in micro e piccole imprese.

La mobilità sostenibile nel Mezzogiorno è fortemente legata alla spesa e agli investimenti del settore privato, costituito da famiglie ed imprese. La spesa per Trasporti delle famiglie nel Mezzogiorno ammonta a 20.884 milioni di euro. Nella mobilità locale nel sud vi è un minore utilizzo dei servizi pubblici di trasporto. L’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale nel Mezzogiorno è inferiore del 76% a quello del Centro Nord e il grado di utilizzazione del trasporto ferroviario risulta inferiore di 15,6 punti percentuali rispetto a quello del Centro-Nord. Nel Mezzogiorno il 48% delle auto circolanti appartiene alle classi ambientali più inquinanti (ante Euro 4), quota superiore di 12 punti a quella media nazionale pari al 35%. In tale contesto nel Mezzogiorno il peso delle auto ibride/elettriche sul totale circolante è più contenuto e pari allo 0,18% a fronte dello 0,66% della media nazionale. A fronte della minore penetrazione, nel Mezzogiorno si registra un maggior dinamismo degli autoveicoli idrido/elettrico circolanti, la cui consistenza registra nel 2018 un aumento del 43,3%, oltre quattro punti superiore alla media nazionale (+38,7%); tra le regioni del Sud e Isole si osserva il maggiore dinamismo per Sardegna (+47,9%), Abruzzo (+46,1%) e Puglia (+44,0%) e Sicilia (+43,3%).

Stiamo attraversando una fase di profonde trasformazioni sul piano socioculturale, economico e tecnologico che avranno un impatto importante sulla vita dei cittadini, sull’operato delle istituzioni e sulle attività delle imprese – ha spiegato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, nel discorso introduttivo – questo processo che caratterizza il contesto generale si declina in modo particolare sul comparto della mobilità sostenibile e del sistema di tecnologie ad esso collegato”. “La mobilità di cittadini, prodotti, informazioni – continua il Presidenteè una colonna portante della nostra società e la filiera di tecnologie e di mestieri ad essa collegata rappresenta un ambito che coinvolge sia grandi imprese multinazionali che piccole imprese artigiane in chiave locale”.

Questa iniziativa – ha sottolineato Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna nasce dalla presa di coscienza di come tutta la società contemporanea stia attraversando una fase di profonde trasformazioni”. “Le piccole imprese, in particolare – continua – hanno bisogno di restare al passo con i ritmi dell’innovazione, con tutto ciò che apre continuativamente nuove frontiere di conoscenza e nuove opportunità”. “C’è la necessità urgente – conclude il Segretario di comprendere più a fondo l’evoluzione dello scenario ovvero è necessario, da un lato, aumentare il grado di consapevolezza degli imprenditori sulla necessità di saper reinterpretare il proprio ruolo, la propria professione e le modalità di dare valore alle proprie attività per poter competere sul mercato, dall’altro, di avvicinare ulteriormente stakeholders e cittadini a una realtà, quella della mobilità sostenibile, che comporta nuove abitudini e comportamenti”. 

L’evento, patrocinato dal Banco di Sardegna e dalla SECAUTO, si è inoltre posto un duplice obiettivo: da un lato fornire contenuti e soluzioni per il mondo dell’imprenditoria, offrendo anche stimoli volti a favorire l’innovazione; dall’altro presentare l’evoluzione dell’“ecosistema” partendo dal ruolo cruciale della tecnologia, coinvolgendo gli enti, i cittadini e quindi le persone, che sono il vero motore del cambiamento. Senza dimenticare le piccole realtà, quelle che la “nuova rivoluzione industriale”, quella tecnologica, la vivono come condizione quotidiana e che hanno maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie, e che quindi rappresentano a loro volta una risorsa importante per la società, le istituzioni e tutto il sistema produttivo regionale e nazionale.

La tecnologia, infatti, come ormai dimostrato, ha ridotto di molto le tempistiche per lo sviluppo delle applicazioni, ha sconvolto molti schemi cognitivi e operativi, permettendo, grazie alla costante ricerca di nuovi stimoli e risposte, l’accesso a strumenti senza confini di sorta. Nei prossimi anni il mercato dell’auto elettrica esploderà e, con ciò, scatterà la rivoluzione della mobilità sostenibile. Il ruolo della mobilità elettrica è, infatti, cruciale per modificare il binomio trasporti-inquinamento, cui deve attendersi l’adeguamento delle infrastrutture, scheletro strutturale del territorio nazionale. Il comparto produttivo italiano non potrà certo limitarsi a guardare, ma dovrà reagire con la sua innata reattività.

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