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Corto Maltese

Rivisitazione del Corto Maltese: “La Regina di Babilonia’

Dopo il successo editoriale di ‘Oceano nero’ arriva oggi in libreria ‘La regina di Babilonia’, la nuova avventura di Corto Maltese edita in Italia da Cong Edizioni. Ritroviamo Corto a Venezia (con un omaggio dichiarato al suo creatore Hugo Pratt) nel 2002 quando in Iraq scoppia una nuova guerra e nella città della laguna bosniaci, serbi e non solo si ritrovano per tessere la loro tela di traffici.

Se in ‘Oceano Nero’ l’evento che scuoteva il mondo era l’attentato alle Torri Gemelle del 2001, qui oltre alla seconda guerra del Golfo che sta per cominciare e che porterà alla caduta di Saddam Hussein sullo sfondo c’è anche il conflitto nella ex Jugoslavia appena concluso. La coppia creativa formata  dal disegnatore Bastien Vives e dallo sceneggiatore Martin Quenehen continua il suo cammino di reinterpretazione ai giorni nostri del grande personaggio di Pratt.

Il Corto de ‘La regina di Babilonia’ è meno sfrontato, almeno nei tratti del viso, del marinaio che parlava col teschio di Quatzeocatl in ‘Mu’. Tuttavia il suo approccio alla vita resta lo stesso, quello di chi gioca a nascondino con la morte non nascondendosi mai.

(Corto Maltese, ‘La Regina di Babilonia – Cong Edizioni)

In questa storia che non prevede un lieto fine Corto cede anche per la prima volta all’amore, conquistato dalla bella e misteriosa Semira. Ma il protagonista ha la consapevolezza che l’amore è impossibile e che sempre spunterà, da dove meno ce lo si può aspettare, una pistola puntata, una lancia, un fucile, un ghigno capace di offuscare quel tentativo di amore, forse per sempre. Catturato dagli agenti della Cia,  si ritroverà imprigionato in un sito segreto nel pieno dell’Iraq occupato.

(Corto Maltese, ‘La Regina di Babilonia – Cong Edizioni)

Storie ispirate alla realtà

Il cattivo di questa nuova storia è ispirato ad un personaggio realmente vissuto: Ismet Bajramovic detto Celo, un uomo profondamente legato alla criminalità che durante l’assedio di Sarajevo si unì alle forze bosniache per difendere la città e alla fine della guerra tornò in riva alla Drina per riprendere i mani i suoi numerosi e illegali affari. Fu in quel periodo che il ‘New York Times’ lo definì il “Padrino” di Sarajevo.

Un Padrino che visse metà dell’esistenza con un cuore mezzo distrutto da una pallottola, che morì suicida nel 2008 non prima però di aver fondato, in carcere, una rivista letteraria. Tra i personaggi reali ci sono anche la fotografa delle rockstar Annie Leibowitz, fotografa delle rockstar, e tra gli altri, Gina Haspel, prima donna nominata Donald Trump a capo della Cia.


(Corto Maltese, ‘La Regina di Babilonia – Cong Edizioni)

About Samuele Tosi

Laureando in lingue e comunicazione, appassionato di sport, musica e moda.

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