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Monumenti aperti conquista tre regioni italiane

L’edizione 2019 coinvolge 70 Comuni da aprile a novembre nella promozione culturale

L’iniziativa Monumenti aperti diventa sempre più grande: per la prima volta coinvolti oltre 70 Comuni. Ma sarà un’edizione ancora più nazionale: dopo Puglia ed Emilia Romagna ora la manifestazione nata a Cagliari 23 anni fa conquista anche la Lombardia. Una festa della cultura che è stata notata anche fuori dai confini: quest’anno si presenta con la medaglia del Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale – Europa Nostra Awards 2018, consegnato ufficialmente all’associazione organizzatrice Imago Mundi lo scorso 22 giugno a Berlino, per la categoria Istruzione, Formazione e Sensibilizzazione, durante il primo vertice europeo del patrimonio culturale. L’anno scorso negli 800 monumenti visitabili sono state raccolte 319.000 firme.

Si comincia il 27 aprile a Bauladu, Bosa, Tula e Uta il 27 aprile e si chiude il 9 e 10 novembre in Puglia nei comuni di Terlizzi, Modugno e Palo del Colle. Tema: “Radici al futuro”, ovvero ciò che ci appartiene come storia e su cui poggia il domani delle comunità. “Un progetto culturale – ha spiegato Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi – che ha radici solide e che si proietta verso il futuro con le nuove generazioni. Pensavamo di aver già fatto tanto, ma quest’anno abbiamo aggiunto nuovi tasselli riuscendo a superare noi stessi”.

Oltre 20.000 volontari, in gran parte studenti, racconteranno il ricchissimo patrimonio sardo in 800 luoghi di cultura nei 62 comuni dell’Isola che andranno a occupare sette fine settimana, dal 27 aprile al 9 giugno. Molte le conferme e ben 12 (cinque in più rispetto alla scorsa edizione) le amministrazioni che per la prima volta aderiscono alla manifestazione in terra sarda (20 su scala nazionale con gli ingressi pugliesi e lombardi).

Fra i siti anche la chiesa di Santa Maria di Uta, meraviglioso esempio di architettura romanica in Sardegna, il Castello Malaspina a Bosa, la Cattedrale e la casa natale di Gramsci ad Ales, l’area archeologica di Nora, l’Argentiera – Museo della Miniera a Sassari, uno dei maggiori esempi di archeologia mineraria della Sardegna, la Chiesa di San Lorenzo di Porto Rotondo e la Torre della Quarta Regia in località Sa Scafa, a Cagliari.

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