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Coez, Lo Stato Sociale, Colapesce e Modigliani: le uscite del venerdì

Dal ritorno di Coez al singolo cinematografico de Lo Stato Sociale, passando per il tributo a De André e l’esordio discografico del sardo Modigliani.

A volte ritornano. Anzi, per fortuna ritornano. Stiamo parlando di Coez e de Lo Stato Sociale che oggi, venerdì 11 gennaio, tornano quasi a sorpresa con due nuovi singoli. Ma non sono i soli ad aver rilasciato oggi nuove canzoni. Infatti c’è sicuramente da segnalare l’esordio di Modigliani con “Canzoni indie” per Bianca Dischi e la cover di “Canzone dell’amore perduto” interpretata da Colapesce.

Iniziamo da Coez che, tra quelli menzionati, ha usato degli effetti speciali per balzare agli onori della corona. L’artista campano, ma cresciuto a Roma, per la pubblicazione di “Faccio un casino” ha adottato una tattica pubblicitaria sicuramente più indie e silenziosa rispetto a quella messa in scena in questi giorni. Infatti, a Milano e Roma, è stato proiettato su due palazzi un countdown che, una volta giunto alla mezzanotte, ha lasciato spazio al nuovo singolo “È sempre bello” e al relativo videoclip. Il brano traccia una linea di continuità con il percorso dell’artista, è evidente un’identità musicale e melodica ben riconoscibile. Segue un testo da cantare e ricantare, con immagini nitide e comuni che s’impregnato di romanticismo. La pioggia, il mare, l’amore: tutto il mondo di Coez in musica. Il ragazzo sembra non voler sbagliare un colpo. Nota discografica: dopo un periodo di indipendenza, il singolo “È sempre bello” segna il ritorno di Coez alla Carosello Record.

Passiamo ai regaz de Lo Stato Sociale. Un anno fa i ragazzi bolognesi erano impegnati nella loro prima avventura sanremese e oggi hanno rilasciato il singolo “Sentimento estero”. Il brano fa parte della colonna sonora del film “Attenti al gorilla” con protagonisti Frank Matano e Cristiana Capotondi, uscito il 10 gennaio. I riff di chitarra che accompagnano costantemente la canzone donano tiro ed efficacia. Il testo, sempre scanzonato e senza fronzoli, ricorda la poetica dell’album “Colpa d’Alfredo” di Vasco Rossi. Una somiglianza tutta regionale, con le dovute differenze, assolutamente piacevole.

Tra i ritorni più celebri si fa spazio anche un esordiente e promettente Modigliani. Non è il primo indie che si cimenta con la scrittura autoreferenziale. Basta citare il brano “Sono così indie” per ricordare che l’indie ha già parlato di se stesso. Questa volta l’approccio è diverso e la prospettiva adottata è sicuramente interessante. Si potrebbe definire un punto di vista post-indie: una storia d’amore che si sviluppa con le canzoni indie come colonna sonora. C’è chi si è innamorato ai tempi di Battisti, Baglioni, Vasco, 883, Lunapop e ci sarà pure qualcuno che si innamora con Calcutta o i The Zen Circus che risuonano nella autoradio.

Ultimo, ma non certo per importanza, c’è Colapesce con “Canzone dell’amore perduto”. Nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Fabrizio De Andrea arriva un tributo delicato e artisticamente valido. Nella scena indipendente Colapesce è sicuramente uno dei pochi cantautori che può permettersi di reinterpretare una canzone che è una pietra miliare della musica d’autore italiana. Una grande dimostrazione di senso artistico che per una volta, con buona pace della critica, mette in comunicazione l’indie con il vecchio cantautorato senza inutili paragoni polemici.

About Luca Piras

Nato a Guspini e allevato con musica e birra artigianale. Dopo le scorribande nei palchi sardi come tastierista, si dedica al mondo radiofonico dal 2015. Baffi e occhiali sono il suo marchio di fabbrica e dove c'è la musica probabilmente c'è anche Luca Piras. Attualmente vive a Roma dove ha collaborato con Mediaset e scrive come blogger per HuffPost Italia.

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