Musicista a 360 gradi, Mauro Mulas, racconta come è nato il suo grande amore per la musica
E’ un pianista, tastierista, produttore, compositore, Mauro Mulas non si è mai posto limiti e oggi può vantare una professionalità unica. I vari stimoli che l’hanno condotto a diventare un musicista così poliedrico sono arrivati, giorno dopo giorno, in maniera naturale.
Per quanto riguarda il jazz, ha deciso di andare a studiare presso i seminari jazz di Nuoro. All’età di 17 anni studiava pianoforte classico. Per quanto riguarda la musica elettronica, ha ampliato gli studi di composizione al conservatorio. Amava i sintetizzatori, i dispositivi elettronici in genere e le tecnologie applicate alla musica. L’artista mette in evidenza alcuni problemi riscontrati in Sardegna. Nell’isola vi è la difficoltà nel vedere l’attività di un musicista come una vera professione. La si concepisce come un hobby. Un’altra difficoltà deriva dall’insularità, che rende più difficili i contatti con il resto del mondo.
Ultimamente ha suonato ad un festival a Sassari. Tuttavia ha ricevuto sia da parte dell’organizzazione che da parte dei tecnici un trattamento sbarazzino e poco accorto. I tecnici gli hanno seguiti in modo superficiale compromettendo la qualità della performance. La musica è anche magia e ci sono episodi inspiegabili e unici, che dimostrano quanto sia importante essere formati e professional. L’artista, infatti racconta che tanti anni fa ha suonato con una band composta dal grande trombettista Flavio Boltro e il bassista Pippo Matino . Non vi fu il tempo di provare. All’inizio del concerto, aveva appena toccato i tasti del rhodes, con due piccoli appoggi ritmici. L’ansia era evidente, ma ha ricevuto un grande incoraggiamento Boltro, che lo ha incoraggiato a continuare. Da quel momento il concerto è stato magico.